Caro Salvini se c’è una cosa che fa arrabbiare più d’altre i siciliani è la disparità di trattamento. Recitiamo a soggetto?
DI TURI MONCADA. Continuando così il rischio è quello che i pescatori siano costretti ad incartare tutto e andare via. Lo hanno detto a chiare lettere i marinai della flotta peschereccia di Mazara del Vallo, quelli per intenderci che riforniscono le nostre tavole del pregiato gamberone rosso del Mediterraneo. L’ostilità della guardia costiera libica negli ultimi mesi avrebbe toccato un apice forse mai raggiunto prima. Silvio Schembri dagli studi de Le Iene è l’autore di un servizio scioccante.
Il comparto della pesca in Sicilia non può dipendere dagli umori di un comandante della guardia costiera libica. Paradosso vuole che le motovedette libiche utilizzate contro i pescatori siciliani siano anche quelle concesse dall’Italia al paese nordafricano. Se c’è una cosa che fa imbestialire i siciliani, detto da un siciliano, è la disparità di trattamento.Nella mentalità degli abitanti della bella ‘Trinacria che caliga da Pachino a Peloro’, si traduce in sgarbo e sopruso. Gli interessi da tutelare sono solo quelli degli imprenditori del nord-est? I pescatori siciliani, di Mazara, di Portopalo e delle altre flotte pescherecce che diritti hanno?
Il motto ‘Prima gli italiani’ vale pure per i pescatori siciliani o nel Mediterraneo la solfa cambia? Magari con Prima i Libici. Orgogliosi che l’Italia abbia organizzato a Palermo una conferenza internazionale per tentare di pacificare la Libia. A quando una conferenza per dirimere l’atavica questione pescatori siciliani-guardia costiera libica? O forse, è solo un dubbio sia chiaro, c’è qualche accordo sotterraneo che non conosciamo? Un do ut des del tipo: ti lascio mano libera tu non mi fai arrivare i migranti? Ne piangerebbero le conseguenze i pescatori siciliani.
Le autorità marittime libiche pattugliano le loro acque. E’ vero. Ma c’è un problema di fondo. Le acque territoriali di ogni Stato, per convenzione internazionale, si estendono fino a 12 miglia dalla costa. la Libia invece ritiene di dover portare quella misura a 74 miglia. Insomma, un bel giorno i libici decidono, senza cincischiare tanto su norme, trattati o convenzioni internazionali, di spostare il limite delle acque interne oltre ogni ragionevole misura dalle coste di Bengasi e Misurata.
Se il comportamento di Malta e della Francia sui migranti è considerato ostile, il comportamento delle autorità marittime libiche che arriverebbero al punto di sparare non è forse ancora più ostile? Le ostilità si misurano sullo stesso piatto della bilancia o con pesi e contrappesi differenti? Consapevoli del dialogo del nostro Paese con la Libia su energia e lotta alla migrazione clandestina, a piangerne le conseguenze però non possono essere i pescatori siciliani che pur stazionando in acque internazionali rischiano di essere bloccati dalle autorità libiche con conseguente sequestro di imbarcazioni, pescato e non di rado qualche giorno di galera.
Se è vero che la Lega in Sicilia cresce nei consensi è anche vero che dalle stelle alle stalle è un attimo. A proposito di stelle, ci sarebbe da ridire anche qualcosa su quelli che nel simbolo ne hanno 5. Di voti ne hanno beccati non pochi in Sicilia, fino ad oggi non mi pare che su questo argomento si siano sbattuti più di tanto. Ma si sa, il tempo è galantuomo. Vedremo.
TURI MONCADA
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