“Con una lentezza assurda ed insopportabile, continuano a rallentatore i lavori per la realizzazione della bretella di collegamento fra il lido di Noto e i comuni di Pachino e Portopalo”. Una interrogazione parlamentare indirizzata al governatore Rosario Crocetta, oltre che all’assessore regionale alle infrastrutture ed a quello all’economia, per fare luce sui ritardi nella realizzazione della bretella di collegamento che, una volta terminata, permetterà un più agevole ingresso all’interno dell’autostrada Siracusa-Gela per le città di Pachino e Portopalo, tornando utile anche ai netini.
Il deputato regionale del Nuovo Centro Destra torna sull’argomento, Vinciullo dal 2003 segue la vicenda quando era solo consulente a titolo gratuito per Pachino e Portopalo. Nel 2009 l’Anas approvò e finanziò il progetto esecutivo per un importo complessivo di poco inferiore ai 26 milioni di euro. Nel 2010 il Cas prese atto del decreto ma solo un anno dopo, a giugno del 2011, il Consorzio Autostrade Siciliane preso atto dell’esito della Gara dichiarando aggiudicataria dell’appalto l’impresa Tosa Appalti S.r.l. Lavori da terminare entro 900 giorni naturali e consecutivi a decorrere dal 3 febbraio 2012 ma ad oggi non se ne intravede la fine.
“Nonostante le risorse siano ampiamente a disposizione – dice l’On. Vinicullo – nonostante i tempi ormai ampiamente scaduti, nulla si fa per accelerare questi lavori e per consentire agli stessi la conclusione in tempi non europei, cioè naturali. Ho chiesto al Presidente della Regione di nominare una Commissione d’indagine oppure un Commissario ad acta, in maniera tale che, con la dovuta attenzione e con la dovuta celerità, si possa prendere in considerazione l’ipotesi che la gente è stufa di aspettare, che su questa strada continuano gli incidente e che migliaia di lavoratori della provincia di Siracusa continuano a rimanere disoccupati nonostante il lavoro c’è, ma va a rilento in modo insopportabile.Come provincia, ha concluso l’On. Vinciullo, siamo stufi di essere trattati come colonia e di essere considerati terra di conquista da parte di chi, senza rispetto alcuno, pensa di poter perdere tempo, tanto la provincia di Siracusa può continuare ad aspettare”.
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