Il crollo dell’arco della tonnara, avvenuto nella nottata dell’1 gennaio, fa ancora discutere. A voler esprimere il proprio pensiero questa volta è il presidente di una delle associazioni più attiva e numerosa di Avola, Rosario Zaffarana di “Collettivo Artisti Iblei”.
Zaffarana non punta l’attenzione sul crollo in se dello storico arco della tonnara, che ovviamente resta un fatto importante, ma soprattutto sulla perdita di un bene della comunità, di un simbolo, della cultura e della storia locale che purtroppo è scomparsa.
“La tutela attiva e concreta di un bene culturale non sta nell’essere privato o pubblico. Un bene culturale appartiene alla società, alla collettività umana, è quindi universale. Ho sempre pensato che un popolo senza una sua storia, una sua cultura è un popolo privo dell’anima, quindi un popolo dannato e condannato a non esistere. Luoghi della memoria non sono solo i musei che non fanno altro che riassumere la storia di un popolo, ma anche i palazzi, le strade, il paesaggio, la salubrità degli ambienti, sono questi i luoghi della cultura, i luoghi del lavoro, i luoghi della socializzazione che assieme tessono la grande tela del luogo della storia” ha dichiarato Zaffarana il quale continua affermando che nelle scuole si dovrebbe insegnare almeno per un’ora la settima, la ricerca dei luoghi del territorio.
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