La 54esima edizione del Carnevale avolese è terminata. Adesso si valutano i pro ed i contro di una manifestazione fortemente danneggiata dal maltempo e per questo posticipata di una settimana. Ma forse finita la festa l’unica cosa che restano sono i debiti, come ha dichiarato Monsignore Malandrino ieri durante la Messa per San Corrado ricordando a tutti i fedeli e curiosi accorsi nella ciesa di san Giovanni Battista che dopo ogni festa, ogni divertimento restano solo i debiti da pagare.
La decisione di positicipre il Carnevale ha scatenato forti polemiche tra opposizione e maggiornza passando dal sacro e dal profano, dall’uso più o meno appropriato di denaro pubblico, alla qualità della festa. Polemiche queste che hanno divergenze diverse e diversi punti di vista se si guarda, come fa l’opposizione, alla scarsa partecipazione alla sfilata nel viale Santuccio o alla grande partecipazione di folla, come evidenzia la maggioranza, al concerto dei Qbeta in piazza Umberto I.
“Il Carnevale è andato”. Questa la secca dichiarazione di Peppino Corsico, presidente dell’associazione turistica Pro-Loco il quale auspica che per l’anno prossimo si pensi al territorio. “Occorre valorizzare il territorio di Avola, Noto e Siracusa che ha già riscosso grande successo in occasione della fiera di Berlino e bisogna presentare il territorio a quei turisti che si appresteranno a venire” ha dichiarato Corsico per il quale occorre innanzitutto rivalorizzare e riqualificare le eccellenze paesagistiche ed archeologiche del territorio quali Vendicari, Cavagrande, il Barocco di Noto ed il Liberty di Avola. “Queste cose portano soldi e prima si capisce meglio è per l’intero territorio, per le comunità cittadine e per lo sviluppo economico” ha dichiarato Corsico.
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