Una chiesa piena di fedeli ha atteso l’arrivo del Vescovo Malandrino che ha celebrato assieme a don Maurizio Novello la Messa in onore del protettore della città San Corrado.
Durante la celebrazione, che ha visto la presenza tra gli altri del sindaco Luca Cannata, del comandante della polizia municipale Maria Antonietta Composto, degli scout e di molte associazioni e devoti, il Vescovo ha fatto solamente un breve accenno alla polemica sollevata in merito la processione del Santo rimandata per consentire il passaggio dei carri del Carnevale.
“Carnevale si, Carnevale no, processione rinviata, polemiche. Sono banalità in confronto alla vita condotta da San Corrado. Alla fine di tutto tanto ci restano solo i debiti” ha dichiarato il Vescovo riprendendo un vecchio ricordo della sua città natale, Pachino, dove in occasione della festa dell’Annunziata veniva esplosi i fuochi d’artificio “ed io bambino ricordo che all’ultima bomba tutti gridavano e ora pagatevi i debiti. Perché i debiti sono l’unica cosa che ci resta se decidiamo di drogarci, di andare in discoteca o di fare una festa” ha detto il Vescovo che ha subito proseguito la liturgia narrando episodi della vita del Santo. Le spiegazioni tanto chieste e decantate si sono racchiuse in poche parole che però hanno detto tutto per una comunità religiosa che vuole mirare solo a condurre una vita terrena lontana da “distrazioni
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