Una corsa all’ultimo voto, cinque ore con il fiato sospeso prima della conclusione dello spoglio elettorale.
di SERGIO TACCONE. Una corsa all’ultimo voto, trattenendo il respiro e buttando il cuore al di là dell’ostacolo. Questa volta, dopo l’esperienza negativa di quattro anni fa, Gaetano Montoneri è stato più cauto sin dalle battute iniziali della campagna elettorale, quando c’era da allestire la lista di appoggio alla sua candidatura. Dalla tornata dei comizi pubblici era emersa nitida una sensazione: uno contro tre, ovvero tutti contro Montoneri. Chi conosce i meccanismi della comunicazione politica ha subito afferrato un dato: tanto Mirarchi quanto Loredana Baldo temevano soprattutto il medico e la sua squadra dall’età media molto bassa.
Ha sorpreso il livore politico espresso da Rachele Maucieri con cui fino all’ultimo Montoneri aveva tentato vanamente di imbastire un’alleanza. Attacchi su attacchi contro di lui, anche sul lato personale. Forse, in questa circostanza, c’è chi ha veramente esagerato. Alcuni apprendisti stregoni della propaganda politica hanno provato persino a far girare una foto scattata durante una recente visita dell’assessore regionale al Turismo a Portopalo. Un messaggio cifrato – speravano loro – da fare arrivare ad una parte dell’elettorato. Della serie: guardate chi c’è dietro Montoneri. Non avevano calcolato, lorsignori, che il medico non avrebbe mai rinnegato certe affinità politiche con la squadra del professor Fernando Cammisuli, ovvero con chi ha amministrato il Comune, portando Portopalo ad essere stabilmente un ente virtuoso e rinunciando a 15 anni di indennità di carica, facendo risparmiare alle casse municipali oltre 1,5 milioni di euro circa. Questa è storia e la storia, come è noto, non si può alterare con qualche comizio.
Ore 23,15 circa di domenica 10 giugno 2018: parte lo spoglio nelle tre sezioni poste nel plesso scolastico La Ciura. Pronti, via: Montoneri scatta come Marco Pantani sull’Alpe d’Huez nel Tour del 1998. Breve occhiata agli avversari e via di polmoni. La Baldo arranca subito, la Maucieri rimane sui pedali. Solo Mirarchi risponde colpo su colpo, restando attaccato alla ruota di Montoneri che non esita a fare l’andatura. Ma manca ancora un’infinità all’arrivo. Gaetano, che lo spirito sportivo lo conosce, eccome, forte anche di una specializzazione medica, non cede e non si volta indietro. I suoi gregari tirano preferenza su preferenza.
C’è chi pronostica il rallentamento di Mirarchi in una delle salite prima del Gran Premio della Montagna. Ma l’ex sindaco è un osso durissimo, intenzionato a riconquistare quella poltrona sfilatagli il 16 marzo scorso dalla quasi totalità del consiglio comunale, non si arrende. Anzi, rimonta, riduce il distacco, sente l’odore del sorpasso. Sembra pronto a sferrare l’attacco decisivo, proprio in vista dello striscione dell’ultimo chilometro quando i sogni o si realizzano o si trasformano in incubi. Ormai è una sfida a due, chi tentenna è perduto. Montoneri ha ancora birra sulla gambe: uno, due, tre, quattro preferenze sulla sezione 2 che risulterà decisiva nella vittoria finale. E sotto lo striscione del traguardo arriva a braccia alzate, si toglie anche la bandana, come il pirata di Cesenatico, lasciandosi andare ad un pianto liberatorio prima di abbracciare tutti i presenti. Mirarchi è sconfitto ma dopo aver lottato fino all’ultimo. Delle altre due (e dei loro alleati) si sono perse le tracce. Buon lavoro, sindaco ! Le salite più ripide cominciano adesso.
Per brevità firmato… SERTAC
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