Noto – La questione della sanità pubblica della zona sud della provincia di Siracusa approda alla Camera dei Deputati con un’interrogazione a risposta scritta dell’On. Angelo Attaguile, segretario nazionale del Movimento “Noi con Salvini”, membro della Commissione Antimafia della Camera dei Deputati, e appartenente al gruppo politico “Lega nord e autonomie – Lega dei popoli – Noi con Salvini”.
Nella sua interrogazione l’On. Attaguile, che intende valorizzare i territori attenzionandone le criticità, chiede se il Ministro della Salute è a conoscenza della situazione sanitaria dell’ospedale unico Avola-Noto e se intende tutelare il diritto costituzionale alla salute dei 100 mila abitanti dei 5 comuni a sud di Siracusa “poiché non può sfuggire che 151 posti letto rappresentano soltanto 1,5 per mille contro un tasso di offerta sanitaria del 3 per mille” si legge nel testo dell’interrogazione.
L’eco dell’On. Attaguile viene ripreso dal referente della Città di Noto di “Noi con Salvini” Federico Guarrasi che, assieme a Salvo Dipietro ed a Nicole Gisarella, sottolinea l’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla questione della sanità pubblica della zona sud della provincia di Siracusa al fine di rispettare e tutelare il diritto alla salute di tutti i cittadini.
In riferimento alle imminenti elezioni comunali ed alla già viva campagna elettorale Guarrasi tiene a sottolineare che il Movimento “Noi con Salvini” concorrerà alle amministrative “ma non si sceglierà in riferimento alla persona, bensì al programma” ha dichiarato il referente Guarrasi il quale aggiunge “noi del Movimento puntiamo sui fatti e non abbiamo ancora deciso quale sindaco appoggiare dato che vogliamoprima di tutto conoscere i programmi. Non è escluso che potremmo concorrere da soli con un nostro candidato”.
“Comunicheremo a tutti i cittadini la risposta del Ministro della Salute al nostro On. Attaguile” ha dichiarato il dott. Salvo Dipietro.
Segue il testo dell’interrogazione a risposta scritta dell’On. Angelo Attaguile del 2 febbraio 2016, seduta n° 560
ATTAGUILE. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che: alla regione siciliana sono stati assegnati un numero di posti-letto ospedalieri per acuti pari al 3 per mille, con distribuzione provinciale, e di 0,6 per mille per riabilitazione e lungodegenza; la regione siciliana aveva decretato una distribuzione in linea con i suddetti parametri a livello provinciale: tale metodica permetteva una salvaguardia della distribuzione dell’offerta sanitaria omogenea anche a livello periferico nel rispetto dei LEA; con un successivo provvedimento è stato modificato il confine provinciale per cui attualmente la parametrazione ai LEA avviene soltanto a livello regionale; il suddetto provvedimento permette di spostare posti-letto ospedalieri dalla periferia verso altre sedi senza tenere conto delle necessità reali del territorio; secondo i LEA la zona sud della provincia di Siracusa, comprendente i comuni di Noto (comune capofila), Avola, Pachino, Portopalo e Rosolini per un totale di 100.000 abitanti, avrebbe diritto a 300 posti ospedalieri per acuti e 60 posti-letto per lungodegenza e riabilitazione, invece ne sono stati attivati 120 per acuti e nessuno per lungodegenza e riabilitazione come ha più volte denunciato il Comitato per la tutela della salute nella zona sud di Siracusa; la zona Sud è dotata di 3 presidi ospedalieri: Noto comune capofila con presidio ospedaliero di 352 posti-letto; Avola con 121 posti-letto; Pachino senza posti-letto; l’ospedale di Noto, progettato e costruito conuna dotazione di 352 posti letto, ne vede attivati soltanto 60 circa, pur essendo dotato di locali di degenza comprendenti anche un reparto attrezzato per assistere reclusi e di locali per la rianimazione; in una cornice che voleva la progressiva alienazione di posti-letto ospedalieri dalla zona sud si poteva osservare che nel 2009 la regione siciliana decretava che l’ospedale di Avola, più piccolo e strutturalmente fragile, doveva essere trasformato in poliambulatorio; a tal scopo fu nominata una commissione super partes di cui facevano parte i comuni di Noto e di Avola e dei tecnici dell’AGENAS. Una relazione dell’AGENAS, rielaborando i dati in suo possesso, arrivò alla conclusione che l’ospedale di Noto e di Avola erano equivalenti dal punto di vista strutturale, anzi, che l’ospedale di Avola era migliore di quello di Noto. Ma per attivare ad Avola una capienza pari a quella dell’ospedale di Noto bisognava spendere un totale di 25 milioni di euro necessari alla realizzazione di una piazzola per l’elisoccorso e di un pronto soccorso a norma e all’ampliamento del reparto adibito alle degenze e delle sale operatorie; le determinazioni della commissione super partes, comprendente la relazione dell’AGENAS e la relazione del tecnico del comune di Noto non sono mai state recepite né dalla regione siciliana né dalla ASP 8 di Siracusa –: se il Ministro sia a conoscenza della situazione, e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere al fine di tutelare il diritto costituzionale alla salute, poiché non può sfuggire che 151 posti-letto rappresentano soltanto 1,5 per mille contro un tasso di offerta sanitaria del 3 per mille; se risulti dove siano stati dirottati i posti-letto ospedalieri di pertinenza dei cittadini di Noto e della zona sud della provincia di Siracusa e quando verranno attivati i posti letto per lungodegenza e riabilitazione; se il Ministro interrogato non intenda assumere iniziative, per quanto di sua competenza, per scongiurare la chiusura del pronto soccorso di Noto, l’unico capace di garantire un’assistenza a norma nella provincia di Siracusa, essendo dotato anche di camera calda e di sala operatoria.
Non ci sono commenti per adesso, vuoi scrivere un commento?
Scrivi un commento