Mercoledì la firma delle delega ai legali per la presentazione del ricorso al Cga dopo lo stop imposto dal Tar di Catania
Pronti a ricorrere al secondo grado della giustizia amministrativa. L’ex consigliere provinciale Nino Iacono, candidato a sindaco alle ultime comunali, ha fatto sapere che, mercoledì prossimo, il ricorso contro i presunti errori nell’attribuzione delle preferenze a liste e consiglieri comunali sarà presentato al Cga di Palermo dopo lo stop imposto dal Tar di Catania (leggi qui). Il ricorso oltre che da Iacono è proposto anche da Salvatore Blundo ex consigliere comunale di Rinascita.
Il tribunale catanese ha dichiarato qualche giorno fa inammissibile il ricorso. Secondo le motivazioni riportate dai togati etnei non sarebbe possibile accogliere il ricorso perché lo stesso chiede l’annullamento delle elezioni del solo consiglio comunale. Essendo strettamente correlate le elezioni del consiglio con quelle del sindaco, secondo il Tar non si potrebbe ritornare a votare solo per l’aula consiliare.
In parole povere il ricorso doveva impugnare sia i verbali si assegnazione dei voti del consiglio che la proclamazione del sindaco. Insomma o si rivota per sindaco e consiglio e non se ne fa niente. A supporto di questa tesi c’è anche una sentenza del Tar Bari del 2009. Ma per i legali di Iacono le cose non starebbero proprio così. “La legge elettorale della regione siciliana è differente da quella pugliese – ha detto Nino Iacono – proprio per questo a nostro avviso il ricorso è più che fondato e dunque ricorreremo al Cga per fare valere le nostre ragioni”.
In sintesi questo è quanto spiegato da Iacono e dai suoi avvocati. In Sicilia, vista la nuova normativa elettorale regionale, non esiste il così detto “effetto trascinamento”. Tant’è che votando un consigliere comunale senza sbarrare il nome del sindaco la preferenza va al solo consigliere comunale ma non al candidato primo cittadino. Il chè lascia presupporre come in effetti non sia così strettamente legata l’elezione del consiglio comunale con la elezione del primo cittadino come sostenuto dal Tar. Stante così le cose a tutti gli effetti in Sicilia le votazioni per il sindaco e per il consiglio sarebbero due cose distinte e separate. Il chè lascerebbe presupporre la fondatezza del ricorso presentato solo per il riconteggio dei voti attributi al consiglio comunale ed alle liste.
Dunque si tratterebbe di una mera questione procedurale che, secondo Iacono, non inficia minimamente la fondatezza del ricorso. “Proprio per questo ricorreremo al Cga – ha detto Iacono –. La sentenza dei Tar di Bari citata a sostegno del rigetto del nostro ricorso non ha nulla a che vedere con il caso in questione. In Sicilia non esiste più l’effetto trascinamento. Tant’è che i miei legali hanno già riscontrato delle sentenze ulteriori che ci danno ragione. Ma anche il Tar catanese in qualche modo ci ha anch’esso dato ragione visto che ha deciso per la compensazione delle spese legali tra le parti. Bisogna tra l’altro dire che il Tar di Catania non è entrato nel merito della vicenda ma ha solo rigettato il ricorso per motivazioni che noi non condividiamo. Dunque io non canterei vittoria così presto se fossi in Bruno, invece di brindare rilegga la sentenza e si accorgerà che non ha vinto un bel niente. Mercoledì saremo a Palermo a firmare la delega ai nostri legali per presentare il ricorso alla fase successiva di giudizio e cioè al Cga.
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